Anno 7, marzo 2007, n.1

COMUNICATO IN OCCASIONE DELLA STRAGE DEL SANTUARIO DI ABRAMO
      
    Il 25/02/2007 cade il tredicesimo anniversario della strage del Santuario di Abramo nella città occupata di Hebron, compiuta a sangue freddo dall’estremista colono ebreo Baruch Goldstein, uno dei fondatori del movimento estremista “Kach”, che, all’alba di venerdì 25/02/1994 (15 Ramadan), fece irruzione nel Santuario di Abramo in uniforme militare, e con la sua arma di ordinanza aprì il fuoco sui fedeli raccolti nella preghiera dell’alba, causando la morte di 60 vittime e un gran numero di feriti.

     L’orribile strage commessa ai danni degli oranti, riscontrò il consenso della maggior parte della destra israeliana e dei coloni estremisti in Israele, il responsabile fu premiato con un monumento eretto in sua memoria e la sua tomba divenne meta santa per i coloni sionisti della sponda occidentale.

     L’atroce massacro fu compiuto su disegno premeditato e con la cospirazione delle autorità israeliane occupanti e consisté nella chiusura, da parte dei soldati, delle porte della moschea durante l’attacco. La terrificante carneficina portò alla preclusione per due mesi del Santuario di Abramo agli oranti, alla sua suddivisione e giudaizzazione di sua gran parte nonché alla limitazione del numero dei fedeli mussulmani (ammessi) e degli orari dei loro ingressi nel Santuario. Allo stesso tempo agli ebrei veniva permesso di farvi accesso e di uscirne senza limitazioni.

     Nel ricordare la strage, la Lega degli Stati Arabi rilancia la risoluzione emanata dal Consiglio Straordinario della Lega in data 27/02/1994 ed in particolare preme nella richiesta alle Nazioni Unite di reperire gli strumenti idonei all’attuazione della IV Convenzione di Ginevra, attraverso l’invio di un forza internazionale per garantire la protezione dei cittadini nei territori palestinesi e arabi occupati, al fine di evitare il ripetersi di tali stragi quotidianamente commesse ai danni del Popolo Palestinese.

     La Lega degli Stati Arabi segue inoltre con grande preoccupazione la recrudescenza della brutale aggressione attuata attraverso l’ampliamento degli insediamenti israeliani intesi a ebraicizzare il centro di Hebron nella sponda occidentale con l’espulsione dei suoi residenti; proseguendo ciò che si iniziò a mettere in pratica fin dall’occupazione della città nel 1967, con la costruzione nel centro storico della città di un quartiere ebraico cui venne vietato l’accesso, anche pedonale, ai Palestinesi. Decine di famiglie palestinesi vennero espulse e oltre 850 esercizi commerciali e imprese economiche chiusi in ottemperanza a ordini militari israeliani. Le aggressioni dell’esercito e dei coloni israeliani nei confronti dei residenti e dei loro beni per costringerli a lasciare il centro storico sono continue; le più recenti in ordine di tempo si sono registrate il 19/02/2007 ai danni della moschea di Al Aqtab, nella cittadina vecchia di Hebron, quando un gruppo di coloni vi ha fatto irruzione profanandone la sacralità e distruggendone il contenuto allo scopo di ampliare gli insediamenti.

     La pratica di tali metodi non testimonia altro se non la costante violazione di tutte le risoluzioni internazionali da parte di Israele nonché la sua sistematica prevaricazione del Diritto Internazionale.

     La Lega degli Stati Arabi segnala e mette in guardia sulla gravità e sulle conseguenze di questi atti che porteranno ad un’esplosione della situazione nell’area e al fallimento di ogni sforzo internazionale teso a rilanciare il processo di pace e la realizzazione di negoziati fruttuosi tra le due parti volti al raggiungimento della tanto ambita creazione dello Stato Palestinese.